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Il collo mi fa impazzire

Il collo mi fa impazzire
Nora Ephron
Feltrinelli

Trovato al mare, il primo romanzo della sceneggiatrice sa poco scomparsa, letto per la curiosità di sapere come scrivesse l’autrice dei dialoghi di Harry, ti presento Sally.
Se vi dovesse venire la stesa mia curiosità, tenetevela.
Ve lo dico io:uguale a tutte le donne che vogliono farvi ridere facendo autoironia forzata sul loro modo di essere o non essere donna.

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Cathleen Shine
miss s.
Mondadori

Tanto brutto che, nonostante le poche pagine, non sono riuscita ad arrivare in fondo.
Da dimenticare.

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Mikael Niemi
L'uomo che morì come un salmone
Iperborea

Orribile. Non ho altre parole per definirlo (e non ho neppure voglia di spiegare le ragioni della sua bruttezza). Voglio solo dimenticarlo.

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Appartamento ad Istanbul

Esmahan Aykol
Sellerio

Io di libri brutti ne ho letti. Non tanti, ma ne ho letti.
C’è anche da dire che cerco di salvarli quasi tutti. Per rispetto di chi ha scritto.
A parte quando mi si piglia per il culo. E qui mi si piglia…
Per scrivere gialli ci vuole  una trama… e un ingranaggio da far funzionare:
secondo me scrivere gialli non è per nulla facile (anche se vengono considerati da molti letteratura di serie b, robbbetta…).
Torniamo a noi, la nostra giovane turca immagina di essere una Berlinese ad Istanbul, proprietaria di una libreria specializzata in gialli. E per la seconda volta si trova a che fare con un assassinio.
(il primo libro non l’ho letto e non lo leggerò mai, anche se magari è meglio di questo).
Insomma lei ci si trova nei casini, (in realtà se si facesse i cazzi suoi, non le capiterebbe nulla ma si crede molto fica e molto molto very intelligente).
E racconta una storia che si potrebbe quasi leggere se non fosse che è costellata di intermezzi del genere: “pensai di bere un the, ma poi lessi sulla scatola che conteneva il conservante n. XXX (che cazzo ne so, sto andando a memoria) e come potrei mai bere un the che possa contenere il conservante che cazzoneso?e quindi lascia la scatola e mi preparai un caffè”. Oppure “lui mi disse avresti bisogno di protezione e io gli risposi no, poi mi accorsi del mio sbaglio e gli dissi no, intendevo che per proteggermi dovresti proteggermi 24 ore su 24 e lui rispose, lo potrei fare se tu lo volessi. Aiuto!” o ancora “avevo sete, andai in cucina presi un bicchiere d’acqua, due cubetti di ghiaccio l bottiglia del whiskey e tornai sul divano per bere”, o ancora “cosa c’è di meglio di un toast al doppio formaggio?” ripetuto per 10 volte.
Io vado fuori di testa. Una così non dovrebbe scrivere: dovrebbe tenere il suo diario dal titolo IO.
Mi piange il cuore che sia Sellerio a pubblicarla (e anche in questo caso ho riscontrato alcuni svarioni).

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