La valle delle donne lupo
Laura Pariani
Einaudi
“L’eco risponde. La Grisa ride e la Fenisia si sente contagiata da quel momento di allegria bambinesca. Poco dopo le torna il disagio, quella vocina eterna: “Non urlare! Stai composta! Sei una donnina….” Ma non tacerà mai questo rimprovero?”
No, non tacerà mai, questo è il grido di dolore che accompagna la protagonista per tutto il libro (e quindi per tutta la sua vita).
L’autrice racconta di aver seguito con attenzione il lavoro di Cesare Bermani, che da sempre raccoglie testimonianze orali.
Negli anni ne raccoglie anche lei, intorno alle Valli Antigorio e Formazza, nell’alto Piemonte, e poi scrive questa storia sotto forma di intervista alla Fenisia, la protagonista.
Superstizioni, leggende, fatica, freddo, paure, vendette, saggezza popolare, cecità, vivono sulle pagine di questo romanzo.
E ancora, voglia di libertà e montagna.
La valle delle donne lupo, come quella delle streghe, il prato delle balenghe come la cabotina di Triora.
Non cambierà mai:
chi è diverso fa paura, e si ha l’impressione che, se qualcuno ancora popolasse Paese piccolo, non sarebbe difficile che scambiasse una donna risoluta per una strega.
Dopo due giorni di lettura, mi pare di scendere dai monti, e faccio fatica a tornare alla città, alla civiltà.
Mi sento quasi una traditrice a lasciare la valle delle donne lupo.
Imperdibile.